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Tasse di acquisto per un'abitazione - Riepilogo
4 salti ed è subito casa 02/02/2020 - 17:49

I ragionamenti su ogni tipologia di investimento immobiliare, sia esso ai fini abitativi che speculativi, finisce sempre con un versamento nelle tasche dello stato. Quest'ultimo però ha previsto diversi regimi fiscali per le varie situazioni in cui un soggetto può inciampare quando decide di comprare casa. Ho deciso di dedicare un articolo al fine di redigere un riepilogo sulle tasse da versare in caso di acquisto di un immobile.

 

Come ho detto più volte in precedenza, prima di effettuare una proposta di acquisto ti ho consigliato di prendere in considerazione tutti gli oneri, tra cui quelli fiscali che troverai qui di seguito. Per ottenere una panoramica chiara e precisa, spostiamo l'ottica sul soggetto che vende:

Se il soggetto che vende è un privato dovranno essere versate le seguenti imposte:

  1. In caso di acquisto in prima casa verrà versata un'imposta di registro pari al 2% della rendita catastale rivalutata al 5%, moltiplicando per l'apposito coefficiente (in questo caso 110) ma in ogni caso non dovrà essere inferiore a 1000,00 Euro. Quella catastale e ipotecaria ammontano ugualmente a 50,00 Euro.
  2. In caso di acquisto come seconda casa l'imposta di registro sale al 9% mentre quelle ipotecaria e catastale rimangono fisse a 50,00 Euro.

Se il soggetto che vende è un'impresa esente IVA dovranno essere versate le medesime tasse di cui sopra, a seconda di un acquisto in prima o in seconda casa. Perciò:

    1. In caso di acquisto in prima casa verrà versata un'imposta di registro pari al 2% della rendita catastale rivalutata al 5%, moltiplicando per l'apposito coefficiente ma in ogni caso non dovrà essere inferiore a 1000,00 Euro. Quella catastale e ipotecaria ammontano ugualmente a 50,00 Euro.
    2. In caso di acquisto come seconda casa l'imposta di registro sale al 9% mai inferiore ai soliti 1000,00 Euro, mentre quelle ipotecaria e catastale rimangono fisse a 50,00 Euro.

 

Questa è la regola generale; tuttavia la nostra cara amata IVA esiste e va pagata. Quindi nel caso in cui il soggetto che vende è un'impresa

  1. In caso di acquisto entro i 5 anni dall'ultimazione dei lavori e con i benefici prima casa, verrà versato il 4% del corrispettivo pattuito nel contratto e un versamento di 200,00 Euro rispettivamente per l'imposta catastale e ipotecaria.
  2. In caso di acquisto entro i 5 anni dall'ultimazione dei lavori e senza benefici prima casa, verrà versato il 10% del corrispettivo pattuito nel contratto e un versamento di 200,00 Euro rispettivamente per l'imposta catastale e ipotecaria.
  3. In caso di acquisto entro i 5 anni dall'ultimazione dei lavori e con oggetto beni di lusso, verrà versato il 22% del corrispettivo pattuito nel contratto e un versamento di 200,00 Euro rispettivamente per l'imposta catastale e ipotecaria.

La stessa situazione si replica anche dopo 5 anni dall'ultimazione dei lavori qualora l'impresa che vende decide di optare per il regime IVA. 

 

E nel caso di fabbricati strumentali? Lo scopriremo più avanti. 

 

E' chiaro che i benefici prima casa prevedono un regime fiscale molto più agevolato rispetto agli altri casi, ma allo stesso tempo è strettamente legato a particolari condizioni che avevo analizzato in precedenza nei miei articoli.

Ovviamente gli adempimenti fiscali non si esauriscono con l'acquisto, ma proseguono nelle imposte dirette o indirette che colpiscono il diritto di proprietà. Non facciamocela prendere male! E' noto a tutti che le tase sono alte, quindi tanto meglio conoscerle ed eluderle il più possibile. 

 

 

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