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Hai mai pensato ad Airbnb?
La locazione 02/04/2020 - 15:34

Ne avrai sentito parlare molte volte, lo avrai visto pubblicizzato ovunque e probabilmente il tuo migliore amico già utilizza questo strumento per le locazioni. Ma hai veramente chiaro il suo funzionamento?

Il regime fiscale che si applica? I vincoli imposti dall'ultimo decreto? Una cosa per volta. Partiamo dal principio.

Airbnb nasce nel 2007 da un semplice pizzico di intuito, come ogni grande idea, da parte di questi 3 soggetti Brian Chesky, Joe Gebbia e Nathan Blecharczyk. Residenti a San Francisco, i tre si resero conto che, in prossimità delle varie conferenze annuali, hotel e alberghi non riuscino a soddisfare la domanda con la propria offerta. Il punto è sempre il solito: soddisfare l'esigenze del mercato. L'obiettivo, quindi, era quello di mettere a disposizione degli spazi inutilizzati, del proprio appartamento, condividendoli con altri soggetti che assumo la veste di coinquilino per un periodo limitato. Due anni dopo, nel 2009, l'idea assume le vesti di una start-up e cambia il suo core business: non parliamo più di spazi ma di veri e proprio appartamenti. Negl anni successivi si registra una crescita esponenziale; basi pensare che a novembre 2010 le prenotazioni avevabo già raggiunto quota 700.000 e a febbraio dell'anno seguente la cifra tonda di 1 milione. 

I numeri parlano chiaro. Ma come mai tanto hype per questa azienda?

La risposta è davanti agli occhi di tutti noi. In primis si riscontra subito una forte comunità che automaticamente si crea tra host e viaggiatori. In seconda battuta il marchio e la sua diffusione nei social, ha ormai reso riconoscibile da chiunque l'azienda che ormai è sinomino di esperienze e affidabilità. Terzo, ma alla base di tutto, è sicuramente la politica aziendale definibile dinamica, ovvero sempre alla ricerca di miglioramenti staccandosi sempre di più dall'ospitalità tradizionale. Siamo passati dall'affitto di spazi condivisi, all'affitto di appartamenti unici fino all'affitto di vere e proprie esperienze. Capiamo quindi che Airbnb è viaggiare, non pernottare e basta.

Ho parlato di appartamenti unici. Se l'offerta ha una natura trasversale, cioè abbraccia diverse tipologie di host e guest, più mirata è la ricerca del prodotto più unico nel suo genere. Se dai uno sguardo alle abitazioni disponibili per gli affitti brevi, ti renderai conto che hanno peculirità o un fascino che non troviamo facilmente nelle strutture alberghiere. Il nostro paese, fortunatamente, gode di un'ampia scelta di queste abitazioni uniche e infatti il giro di affari in Italia è esploso e ad oggi si aggira intorno ai 5 miliardi di Euro.

Altro aspetto fondamentale, è la facilità con cui possiamo diventare host o guest. Dalla home dell'azienda è facilissimo comprendere, seguendo i passi illustrati, come possiamo diventare host e mettere in affitto la propria abitazione, o viceversa cercare il tuo alloggio preferito per la prossima vacanza, seguendo precise regole di comportamento. 

Tutto il processo avviene con opportune verifiche e garanzie che mettono al ripario sia proprietari che inquilini, attraverso un monitoraggio che farebbe invida a tanti. La necessità di queste garanzie vanno ricercate nella mission dell'azienda: sentirsi a casa ovunque. Attraverso quali strumenti?

  • Valutazione del rischio prima di confermare la prenotazione
  • Protezione account
  • Transazioni monetarie assicurate
  • Workshop e tutorial su come preparsi al meglio
  • Prevenzione truffe telematiche
  • Redazione di una lista nera.

Ora che conosciamo, a grandi linee, la natura e la storia di questa azienda, possaimo concentrarci sulla reale funzionalità e come viene disciplinata dal nostro sistema legislativo. 

Airbnb rebranding

#shareeconomy #peoplefromallovertheworld

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